
La processione, però, è immutata in composizione e svolgimento dal lontano 1947.
Tredici le statue corrispondenti ai misteri, un numero che don Luigi, parroco di Sant’Agostino, ritiene conforme alla tradizione e allo svolgimento del culto, tanto da rifiutare la richiesta dei ragazzi. Che si rivolgono al vescovo per avere giustizia. La Curia però fa sapere che l’ultima parola spetta proprio a don Luigi. I ragazzi, sentendosi frustrati nella loro fede, arrivano a dire che anche senza autorizzazione loro avrebbero comunque partecipato alla processione. Si alzano i toni, e nella vicenda entrano pure i carabinieri.
Il segno definitivo che, evidentemente, si è un po’ esagerato da entrambe le parti. Ma per Don Luigi la via canonica resta quella da lui intrapresa. E difesa fino in fondo.
Alla fine, i ragazzi hanno deciso, pur senza cedere, di rinunciare alla protesta clamorosa ed esporranno la loro statua in un palazzo privato nel centro di Modugno. Certo, forse sarebbe stata preferibile una soluzione più “ecumenica”. Ma siamo sicuri che da entrambe le parti è stato fatto tutto in “buona fede”.
Il segno definitivo che, evidentemente, si è un po’ esagerato da entrambe le parti. Ma per Don Luigi la via canonica resta quella da lui intrapresa. E difesa fino in fondo.
Alla fine, i ragazzi hanno deciso, pur senza cedere, di rinunciare alla protesta clamorosa ed esporranno la loro statua in un palazzo privato nel centro di Modugno. Certo, forse sarebbe stata preferibile una soluzione più “ecumenica”. Ma siamo sicuri che da entrambe le parti è stato fatto tutto in “buona fede”.
- Foto tratta dal sito Antennasud.